Le Radici e la Storia

andrea genovali

Il Vàgero che venne dal mare

La storia di Olmo, in cui ciascuno può specchiarsi, ci restituisce il profondo e talvolta imperscrutabile intreccio fra le vicende più cruciali di una vita attraverso gli amori, gli ideali, la politica, l'amicizia e molto altro ancora. L'autore Andrea Genovali guida il lettore passo dopo passo in modo discreto e poetico nell'animo umano dei personaggi e nelle loro complesse dinamiche. Firenze e Viareggio, luoghi che uniscono e separano come uno spartiacque la vita di prima e quella di un domani che vorrebbe riscrivere la storia. Un ideale che si volge al futuro pagando a caro prezzo un biglietto senza ritorno. Una vena malinconica che ha il sapore dell'amarezza ma che nonostante tutto non toglie la voglia di raccontare e ricordare in un piano temporale che si muove come in uno spartito. Olmo ci insegna che nemmeno la violenza ed il tragico possono cancellare in una vita il profumo del mare, la voglia di esserci comunque vada, ci fa riflettere a lungo ed in qualche modo ci domanda se la verità di un sentimento è qualcosa che può associarsi solo alla disperazione, alla violenza oppure no. L'autore mantiene aperta questa domanda perché nonostante tutto la posta in gioco è altissima: la libertà, la vita che non è finita finché non finisce. (Gionata Francescini)

 

2 Maggio 1920, Viareggio, cittadina versiliese dell’Alta Toscana è racchiusa in un fazzoletto di terra fra il mare Tirreno e le Alpi Apuane. Città strana, complessa, di radici antiche senza nemmeno forse averne coscienza. Le Giornate Rosse viareggine del 1920. Giornate che si inseriscono, a pieno titolo, nel cosiddetto Biennio Rosso nazionale che, a Viareggio, si caratterizzeranno per l’ampiezza (la presa della città); per la totalità dei segmenti cittadini in mano ai rivoltosi (tutti i poteri locali); per la spontaneità e la disorganizzazione iniziale (solo dopo lo scoppio della rivolta la Camera del Lavoro assumerà su di sé tutta la responsabilità della guida della città) e, infine, per il casus belli (una partita di calcio nel quale viene assassinato dai carabinieri il guardialinee viareggino). Ed è la somma di questi elementi che fa assurgere la città a una sorta di possibile e pericolosissimo esempio per la monarchia. 

Arnaldo Cambiaghi

Ripercorrere le tappe fondamentali della vita politica e solidaristica di Arnaldo Cambiaghi significa rivisitare i momenti cruciali della vita della repubblica nata dalla resistenza antifascista. Giovanissimo partigiano, sindacalista e poi funzionario della Fgci e del Pci, corrispondente da Praga e Varsavia per una radio del partito e ancora presidente dell'Etli e poi all'Italturist, rompe per primo il blocco Usa a Cuba organizzando viaggi di turismo politico dall'Italia nell'isola di Che Guevara e Fidel Castro. Fra i fondatori dell'Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba nel 1961, ne diviene presidente dal 1992 al 2001 e di nuovo nel 2007. Nel 1993 il consiglio di stato di Cuba gli conferisce la medaglia d'oro dell'amicizia. La sua personalità e la sua azione lo collocano fra le figure centrali dellasolidarietà internazionalista nel nostro paese. In questo libro - a quattro anni dalla sua morte - pensieri, emozioni, ricordi di chi lo ha conosciuto e ha voluto regalare quei sentimenti rendendoli pubblici per farlo apprezzare anche da chi non ha avuto la fortuna di intrecciare la propria vita con la sua.

sinossi

Il Ribelle

Narrare la storia di Eugenio Biancalana, per tutti Bori, è stato scavare ancora più in profondità in un periodo storico che da sempre mi affascina. Ma non è questo l'importante per chi leggerà questo libro. La cosa fondamentale è quella di aver ridato vita a un uomo che fece della sua coerenza, di comunista, e della sua onestà intellettuale e morale le due rette parallele dentro le quali si esplicò la sua esistenza e a cui mai derogò. Un ribelle contro le ingiustizie, contro i prepotenti e i luoghi comuni. Un ribelle anche nelle cose che riguardavano la sua passione politica, il suo essere comunista. Non volle mai adeguarsi alla realtà che gli veniva imposta e così si ribellò anche dallo stare, nel secondo dopoguerra, nel medesimo partito con chi lui sapeva essere stato dichiaratamente fascista o un opportunista fascista che oggi aveva cambiato semplicemente casacca ma quello rimaneva: un opportunista. Ma non si deve credere che per usò questi aspetti per tradire i suoi ideali o il partito che riteneva fosso comunque il suo partito. Rimase fedele ai suoi ideali e guardò sempre con interesse e coinvolgimento la vita del PCI, anche se non iscritto.

Straccali di parole, non a caso gli straccali sono oggetti trasportati dai fiumi sino al mare e dal mare di nuovo riconsegnati alla terra come in una sorta di battesimo purificatore, non come cose morte e inutili ma come reliquie ritrovate e ritornate a pregare, a rammentare, sulla sabbia delle nostre finzioni. Gli amori, le passioni, i sogni, la realtà, con l'eterna voglia di storie ancora da raccontare.Andrea li raccoglie ad uno ad uno e li fa rivivere intensamente con una propria vita in una dimensione antica e nuova allo stesso tempo e ce li riconsegna, ora con lo stupore innocente del bambino, quando con la carezza del giovane amante, infine con la malinconica saggezza dell'uomo ormai disilluso e invecchiato tra le molteplici brume del tempo. Genovali è poeta vero, poeta dalle innumerevoli sfaccettature e le sue liriche si rincorrono come onde che si accavallano dolcemente, struggenti, intriganti, cariche di malinconie, e per dirlo con i suoi versi dove “solo le sirene potranno accedervi in eterno” e capire “che senza di lei adesso non sei niente” e se ancora “neppure l'aroma dolce del camuciolo addolcisce la solitudine” è certo che “solo i più puri ti cercheranno”. Poi, con i versi crudi, diretti, sferzanti, carichi di coscienza e tensione sociale ribadisce con forza “a ognuno il suo e io sono orgoglioso delle mie radici marinare e contadine” e ancora “vidi in queste mie fughe lo sguardo fiero” così come “si torna per le antiche genti che furono eroiche” sino a quando “adesso però non ho più scuse e comprendo che si torna, si torna sempre” e allora i versi diventano ballate e canzoni e cascate di parole.

pubblicazioni

Con "La notte in cui le stelle brillano" Andrea Genovali prosegue in un certo senso la saga di Fortunato, protagonista del suo romanzo d’esordio "Viareggio 1920. Storie di calcio e di rivoluzione" e del successivo "Nuova York 1921. Storie di emigrazioni e di esilio". In un certo senso perché, avendo dovuto Fortunato far perdere le proprie tracce una volta giunto in America, la storia questa volta è affidata a Gabriele (il partigiano “Gattorosso”), cugino di Fortunato che non ha mai conosciuto (essendo nato dopo la sua partenza per il nuovo mondo) ma di cui certamente condivide idee e aspirazioni. Con la prosa scorrevole e di facile lettura a cui Genovali ci ha abituato, si ripercorrono le vicende e soprattutto i pensieri, l’evoluzione del mondo interiore di un giovane antifascista viareggino dal momento in cui lascia la propria casa e i propri affetti per recarsi in collina e unirsi ai partigiani (l’incipit della prefazione di Roberto Cappellini).

Ali per sognare, vita appassionata di un anarchico viareggino

scritto a quattro mani da Andrea Genovali e Renato Gérard, è il primo romanzo biografico, la prima storia narrata, su uno dei protagonisti delle Giornate Rosse del 1920. Prima di questo libro Renato Gino Gérard era pressoché sconosciuto. In pochi avevano letto le poche fredde e burocratiche parole vergate dal giudice del tribunale di Lucca che lo condannò al carcere per i moti di quelle giornate del maggio 1920.

La storia di Renato Gino, anarchico, però va ben oltre le Giornate Rosse e viene ricostruita attraverso la storia della famiglia originaria di Marsiglia. Una vita che torna alla luce grazie a testimonianze orali e ricerche d’archivio. Un racconto lungo quasi cent’anni per le vicende di una famiglia che ha sempre avuto nel suo credo quello spirito anarchico di giustizia sociale e libertà che ne indicavano il cammino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il bel libro di Roberto Neri con una mia nota da editore.