BIOGRAFIA

 

Nato a Viareggio nel 1966, laureatosi alla Cesare Alfieri di Firenze è dottore in Scienze Politiche. Ha ricoperto ruoli dirigenziali nella società del Parlamento Europeo IRIS srl, con sede legale in Piemonte e sede operativa a Bruxelles, dal 1999 al 2015.

Scrittore e sceneggiatore ha al suo attivo diciannove libri fra saggi storici, narrativa e poesia.

Ha ideato e sviluppato progetti di interscambio culturale e commerciale fra il nostro paese (società di medie dimensioni, pool di piccole aziende e gruppi di pressione) con i paesi del continente africano, asiatico e delle Americhe in particolar modo.

 

Per IRIS ha organizzato manifestazioni culturali e commerciali, fra le quali, in Libano (Beirut presso la sede della FAO con il Ministero del Turismo libanese e la Regione Lazio); Cuba (presso teatro Sauto di Matanzas e il teatro Nacional dell'Avana con il governo cubano); Sudafrica (presso Casa della Cultura di Johannesburg con la collaborazione del governo sudafricano democratico e la Cooperative Center Dora Tamana) solo per citarne alcune.

 

Durante la XVIII° Legislatura è stato stretto collaboratore del Segretario della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati Iacopo Venier.

 

Ha collaborato con le strutture economiche e turistiche della città di Pistoia e Montecatini in progetti afferenti il turismo durante l'Expo Italia.

 

Ideatore e presidente di Premi letterari nazionali dedicati alla cultura migrante in Italia, come il Marenostrum di Viareggio per 9 anni e il Prato CittAperta di Prato per 4 anni, con il coinvolgimento di personalità di primo piano del mondo culturale, artistico e giornalistico del paese e del panorama internazionale.

 

Ha operato anche nell'ambito artistico-organizzativo della più antica galleria d'arte moderna privata italiana "La Bottega dei Vàgeri" di Viareggio.

 

Scrittore di numerosi romanzi, saggi storici e sceneggiatore di DocuFilm nelle produzioni della Hop Frog Tv Coop.

 

 

È dal 2019 Vice Presidente dell'impresa cooperativa di produzioni filmiche e documentarie Hop Frog tv

 

Sono nato a Viareggio nel 1966, erano gli anni del post boom economico e la Versilia e Viareggio erano località di un turismo sia di massa che d'élites. Francamente, non ho rimpianti per quegli anni, anche se gli anni Ottanta furono gli anni della mia gioventù. Gli anni delle prime ragazzine, della Prima ragazzina, che ha sempre gli occhi della vita; delle prime scoperte con l'altro sesso. Insomma, gli anni che si ricordano quasi sempre con dolcezza e forse un pizzico di nostalgia. Ma gli anni Ottanta, per altro verso, furono anche gli anni che massacrarono la mia generazione. Un massacro di idealità, di impegno politico e sociale che erano ben noti alle generazioni che vissero la loro gioventù nelle decadi degli anni Sessanta e Settanta.
La mia generazione ha subito pesantemente il massacro imposto da un cambio brusco del clima politico, sociale e dei rapporti di forza a livello internazionale. Rapporti di forza che si ripercossero anche nella vita privata di giovani e meno giovani in Italia come nel resto dell'Europa. Nessuno se ne accorse realmente ma la spazzatura che, ad esempio le televisioni commerciali e non solo, ci imposero lentamente e costantemente giorno dopo giorno, furono uno dei veicoli del mutare del senso comune e di un'egemonia culturale fino ad allora  di sinistra. Vi fu il ritorno all'individualismo sfrenato, del credersi più furbi degli altri, che soppiantò l'idea che solo insieme si superano le difficoltà. La recessione politico-sociale ci travolse. Una recessione umana che è diventata tristemente famosa come l'epoca di Reagan e della Thatcher, vale a dire del neoliberismo che massacrò l'America latina, l'Africa e pezzi di Asia e che oggi devasta l'Europa, con quasi 30 anni di ritardo. Un'epoca che ha marchiato a fuoco generazioni di giovani.
Io, in quegli anni là, più o meno, con qualche fatica mi diplomai al mitico collegio Colombo che era la sede distaccata del Carlo Piaggia, l'Istituto tecnico Commerciale (Ragioneria per intenderci), anche se con la specializzazione con il commercio con l'estero. Forse un'inconscia e inconsapevole predestinazione. Furono comunque anni bellissimi e indimenticabili, accompagnati dal sogno di diventare un portiere di calcio capace di giocare sui campi della serie A. Sogno che si infranse non nella mancanza di qualità sportive ma solo per un fatto di centimetri. Infatti, anche Marcello Lippi, allora osservatore per le giovanili della Sampdoria (1983-1984) e cresciuto, come me, nella stessa Stella Rossa del Carrara, pur opzionandomi per l'anno successivo per la squadra genovese, dovette includere la postilla della mia crescita perché 170 centimetri erano pochi per un portiere da serie A. E il sogno svanì. E come sempre mi è capitato non recriminai più di tanto. Nuove passioni, nuovi sogni da realizzare si affastellarono nella mia mente. Il viaggio proseguì.
E così, dopo il diploma che mi proclamò ragioniere proprio come quel tal Ugo..., Ugo Fantozzi, la nuova svolta. Iniziai, forse perché nessuno me lo imponeva di leggere e studiare con voracità. Ricordo perfettamente quando scoccò la scintilla di quello che diventerà l'impegno e la passione della mia vita. Era il 1 maggio del 1988. Mio papà, come sempre, portò a casa l'Unità e con essa anche il primo volume del libro di Antonio Gramsci: "Le lettere dal carcere", che scoprii, solo molti anni dopo, essere vincitore nel 1947 del Premio Viareggio.
Esisteva ancora il PCI. Così andarono le cose. E non sarò mai riconoscente come dovrei con mio padre che portò quel libro in casa, oltre al suo silenzioso esempio di un'intera vita.
Poi, mi sono laureato in Scienze Politiche alla prestigiosa Università di Firenze "Cesare Alfieri" con una tesi di laurea sull'organizzazione e il tesseramento della  CGIL negli anni Novanta grazie al professor Pier Vincenzo Uleri e, dopo appena tre mesi, la grande occasione di andare a lavorare Roma e poi a Bruxelles e in giro per gran parte del mondo.

Sono ad oggi 87 i paesi da me visitati, soprattutto grazie a quel mio lavoro nel mondo delle relazioni internazionali e della solidarietà. Un lavoro, di oltre quindici anni, che coniugava impegno politico, civile e passione di vita. Credo di aver, per un lungo periodo, realizzato a pieno il mio essere uomo. Quelle esperienze mi hanno trasformato per sempre in un altro Andrea. un Andrea molto migliore. Secondo me, ben inteso! 
Dopo la fine di quella esperienza ci sono stati anni difficili. E in quegli anni ho scoperto che, forse, potevo anche imparare a scrivere storie e, soprattutto, trovare lettori disposti a legge
rle. 

Oggi alterno la mia attività di scrittore a quella di sceneggiatore e dirigente della cooperativa di produzioni documentarie e cinematografiche Hop Frog Tv. Perché la vita va sempre avanti e la mia idea è di procedervi con rinnovata e convinta convinzione e determinazione avendo però i piedi ben piantati nella mia storia personale, politica e civile ma con la curiosità e la gioia di scoprire nuove cose, nuove situazioni e come sempre nuovi orizzonti da esplorare.